2008-08-07

"La fabbrica del falso" un libro di Vladimiro Giacchè

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"Come si può quindi notare l'accusa di falso nel dibattito pubblico contemporaneo non prevede tanto la confutazione del regime di verità di chi la pensa diversamente da noi ma la sua completa soppressione, in nome della lotta al "totalitarismo", e il confinamento al silenzio politico. A differenza del dibattito scientifico contemporaneo, dove il falso è un'ipotesi grossolana in una miriade di verità tra loro alternative e ben strutturate, quello politico in Italia prevede l'annicchilimento dell'avversario verso il quale l'accusa di falso rappresenta non il momento di una ricerca della verità ma quello del tentativo della riduzione a silenzio".

"Meno sembrano averlo capito coloro che parlano di "ripartire dal basso" nelle strategie di ricomposizione politica senza rendersi conto che in basso ci sono il televisore e il cellulare, c'è la postazione internet. E mentre la retorica del ritorno della politica alla strada parla di una dimensione che ormai è attraversata solo dal traffico automobilistico, là dove si svolge la vera battaglia dei contenuti e delle piattaforme tecnologiche di comunicazione, ovvero l'abitazione, è terra sostanzialmente lontana dalla politica di movimento".

(Cit. di nique la police per Senza Soste.it)

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